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ELVIS ON TOUR-THE REHEARSALS

DISCOGRAFIA FOLLOW THAT DREAM
Data di pubblicazione dicembre 2004
N° Catalogo 8287666397-2

Dettagli:

Questo CD contiene 19 tracce provenienti dalle prove registrate ad Hollywood il 30 e 31 marzo 1972 per il film-documentario Elvis On Tour.
Da segnalare un breve (purtroppo) accenno di El Paso ed una sorprendente Young and beautiful.

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EMISSIONI TRACK LIST

1: Proud Mary [31/3/1972]
2: Polk Salad Annie [31/3/1972]
3: See See Rider  [31/3/1972]
4: A Big Hunk O’Love (#1) [31/3/1972]
5: Johnny B. Goode [30/3/1972]
6: Young And Beautiful [31/3/1972]
7: Love Me [31/3/1972]
8: Hound Dog [31/3/1972]
9: Lawdy, Miss Clawdy [31/3/1972]
10: For The Good Times [take 10. 31/3/1972]
11: El Paso [30/3/1972]
12: Funny How Times Slips Away [31/3/1972]
13: Help Me Make It Through The Night [31/3/1972]
14: Release Me [31/3/1972]
15: Burning Love (#2) [31/3/1972]
16: Always On My Mind [30/3/1972]
17: The First Time Ever I Saw Your Face [31/3/1972]
18: Never Been To Spain [31/3/1972]
19: Separate Ways [30/3/1972]

RECENSIONI

Di Davide Raga

Trattandosi di una serie di prove, pensavo di avere fra le mani un CD che mi avrebbe svelato per l’ennesima volta un Elvis di buon umore intento a scherzare con i componenti della band ed a storpiare sempre per scherzo i testi delle canzoni, ma appena inserito il dischetto nel lettore CD mi son dovuto ricredere: anziche delle sessions di prova nello stile “That’s the way it is” che ormai tutti conosciamo, Elvis e la sua band (James Burton e Johnn Wilkinson alle chitarre, Emory Gordy al basso, Glenn D. Hardin al piano, Ronny Tutt alla batteria e J.D. Sumner & The Stamps i coristi) si cimentano, il il 30 e 31 Marzo 1972 negli studi RCA di Hollywood, in una session di prove per il film “Elvis on tour” il cui risultato, che finalmente possiamo ascoltare su questo FTD, è a dir poco sorprendente.
Immaginatevi l’energia di un concerto, prendete a mò di esempio le performances dell’aprile o del giugno 1972 e aggiungete la purezza di un’incisione in studio… Beh, è quello che ci offre questo CD.

Canzoni stra-ascoltate in concerto si rivestono qui di freschezza come mai in precedenza: Proud Mary, Polk salad Annie, See see rider, A big Hunk o’love sono il frutto di un Elvis impegnatissimo quanto quello di una band, e che band, che è veramente fenomenale. Una prova per tutti è l’adrenalinica Johnny B. Goode: un vero peccato che questa canzone, con questo arrangiamento, non sia mai stata pensata per una potenziale uscita ufficiale: secondo me la sua riproposta, se fatta nel modo giusto, avrebbe trovato spazio addirittura in classifica.
Ero convinto che Young and beautiful fosse poco più che un accenno, o meglio un tentativo lasciato a metà, come accade nelle rehearsals di TTWII per esempio con Don’t, ma al 38° secondo del suo ascolto ho seriamente rischiato l’infarto: tutta la band fa il suo ingresso dando un ritmo abbastanza swing, mentre J.D Sumner & The Stamps accompagnano il dolce, caldo cantato di Elvis che in questa magica occasione eguaglia praticamente quello della versione originale del 1957. Per un attimo un brivido ha attraversato la mia schiena: una sensazione che non mi aspettavo di provare, dopo tanti anni di “conoscenza” con Elvis. Eh sì, Elvis: mi hai preso in contropiede stavolta!
Il CD prosegue poi con altre belle versioni di Hound Dog nell’arrangiamento lento/veloce sentito in concerto, la sempre fresca Lawdy Miss Clawdy, For the good times.
El Paso è un semplice accenno canticchiato mentre i chitarristi accordano gli strumenti.
Help me make it through the night troverà spazio in scaletta solo qualche tempo più tardi (1973) nel palcoscenico di Las Vegas.
Ancora una manciata di canzoni quali Release me, Burning Love, la dolce Always on my mind e The first time ever I saw your face caratterizzata da un ritmo da marcetta segnato dalla batteria.
Anche in studio, Never been to Spain conserva la sua energica bellezza, così come l’autobiografica Separate ways che purtroppo non è mai stata eseguita in concerto.

Considero questo ennesimo FTD come uno dei migliori mai pubblicati. Un disco che ci lascia tanti se e tanti ma, sopratutto dopo aver ascoltato Young and beautiful: immaginate quante canzoni si sarebbero potute riporoporre su scena con arrangiamenti moderni… Magari qualcuna si sarebbe potuta addirittura ripubblicare…
Dopo aver “divorato” On tour the rehearsal mi son venute in mente le parole del nostro caro Marco Lofino: “più lo ascolto, più mi meraviglio di quanto fosse bravo”.
Non perdetevelo.