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DIXIELAND ROCKS

DISCOGRAFIA FOLLOW THAT DREAM
Data di pubblicazione luglio 2001
N° Catalogo 74321 86138-2

Dettagli:

Soundboard dello spettacolo registrato la sera del 6 maggio 1975 a Murfreesboro, Tennessee.
Da segnalare che Little darlin’, Funny how time slips away, Bridge over troubled water e Love me tender provengono dallo spettacolo serale del 7 maggio, sempre a Murfreesboro.
Un’ultima nota: See see rider e I got a woman/Amen erano state pubblicate nel cofanetto del 1980 Elvis Aron Presley.

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EMISSIONI TRACK LIST

01 Also Sprach Zarathustra
02 See See Rider
03 I Got A Woman / Amen
04 Love Me
05 If You Love Me (Let Me Know)
06 You Don’t Have To Say You Love Me
07 All Shook Up
08 Teddy Bear / Don’t Be Cruel
09 The Wonder Of You
10 Polk Salad Annie
11 Introductions / Johnny B. Goode / School Days
12 My Boy
13 T-R-O-U-B-L-E
14 I’ll Remember You
15 Why Me, Lord?
16 Let Me Be There
17 An American Trilogy
18 Fairytale
19 Little Darlin’ [Murfreesboro. 7/5/1975 ES]
20 Funny How Time Slips Away [Murfreesboro. 7/5/1975 ES]
21 Can’t Help Falling In Love
22 Closing Vamp
23 Bridge Over Troubled Water [Murfreesboro. 7/5/1975 ES]
24 Love Me Tender [Murfreesboro. 7/5/1975 ES]

RECENSIONI

Di Davide Raga

Ci troviamo in platea a Murfreesboro, il 6 Maggio del 1975.
Elvis offre ai 12.000 ammiratori accorsi alla Tennessee State University un’ottima performance, impregnata di una generale voglia di divertirsi, tanto mestiere e tanta voglia di cantare. Elvis, in un periodo di grazia qual è stato per lui quello di maggio/giugno 1975, non si risparmia di certo.

Dopo l’introduzione Also Sprach Zarathusthra il Re appare in tutto il suo splendore e attacca una bella versione di See See Rider.
Segue I got a woman con lo stacchetto centrale dell’aeroplano non particolarmente lungo (e noioso). Questi due pezzi vennero pubblicati nel box “Elvis Aaron Presley” del 1980.
La canzone successiva è Love Me, come sempre utilizzata come pretesto per dare qualche bacio o qualche foulard alle fans che numerosissime si accalcano sotto il palco.
Nel finale Elvis e la band non si intendono e lo stesso Elvis fa notare l’errore ai propri musicisti.
Un’ ottima versione di If you love me precede You don’t have to say you love me, la bella canzone di Pallavicini-Donaggio eseguita regolarmente nel 1970 ma ormai da tempo “riposta” a favore di altre. Ottima la band, purtroppo però Elvis non è ancora al top dal punto di vista vocale, per di più viene distratto in continuazione dalle fans.
È il momento di All shook up e Teddy Bear/Don’t be cruel, eseguite con la leggerezza di sempre anche se il medley è un po’ più lento rispetto a versioni precedenti.
Un’altra grande canzone ripescata dal 1970 è la bella The wonder of you. A differenza della versione di cinque anni prima, questa volta non c’è il giro dell’orchestra: Elvis inizia a cantare subito dopo l’introduzione di piano. Anche in questo caso il Re non sembra particolarmente concentrato ma si tratta comunque di una buona versione.
Ecco Polk Salad Annie affrontata con molta grinta dal nostro, veramente un ottima versione. Peccato che nel finale il basso distorto sia troppo alto nel mixer coprendo così il resto della band.
È il momento di presentare i musicisti. Da segnalare il rientro dopo due anni del grande Jerry Sheff al basso e una versione da paura di Johnny B. Goode da parte di James Burton: un’autentica lezione di tecnica!
My boy è una bellissima canzone che Elvis avrà sicuramente amato molto, basta sentire con quanta enfasi la canta. Strano che non l’abbia proposta più spesso in concerto. T.R.O.U.B.L.E viene eseguita molto bene sia da Elvis che dalla band. Cantare un testo così è proprio difficile ma Elvis ce la mette tutta e non “salta” neanche una parola.
I’ll remember you non è eseguita con la giusta dose di concentrazione sempre per via delle scatenate fans che catturano l’attenzione di Elvis.
In Why me, Lord?, Gospel eseguito con una certa regolarità per tutto l’anno precedente, Elvis cerca di disturbare il povero J.D. Sumner intento a cantare la sua strofa.
Let me be there viene cantata con tonalità più alta e An American trilogy, in una delle sue ultime “uscite” live, viene eseguita molto bene.
Il pezzo più particolare di tutto il concerto è questa Fairytale: Elvis la richiede ai suoi musicisti ma viene seguito solo da Burton alla chitarra e Sheff al basso che tra l’altro commette anche un’errore. Pian piano si inserisce tutto il resto della band a partire da Ronnie Tutt. Quello che ne viene fuori nient’altro è che una versione improvvisata e molto, molto più lenta rispetto alle altre versioni live che a quella studio. Strano che Elvis non l’abbia interrotta subito.
Dalla traccia 19 si passa al concerto della sera sucessiva, ovvero quello del 7 Maggio, sempre a Murfreesboro. Little darlin’ viene eseguita per prendere in giro un certo tipo di canzonette anni ’50. Seguono la bella Funny How time slips away e tipico finale con Can’t help falling in love.
Sempre dal concerto del 7 Maggio le due bonus tracks che chiudono il CD: Bridge over troubled water e Love me tender.

Dixieland Rocks ci mostra così un Elvis in ottima forma e con tanta voglia di stare “on the road again”.
La qualità audio è ottima anche se il basso è un po’ troppo in risalto rispetto gli altri strumenti.