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Alla ricerca dell’America e del suo unico Re

A CURA DI: Bruno Pause

Nel 1990 decisi che un viaggio “a tema Elvis” dovevasi fare e lo feci assieme al gruppo messo assieme dal Club di Torino.

Il mio racconto ha lo scopo principale di agevolare le scelte nel programmare una avventura nella terra americana e visitare le grandi bellezze di quel paese. Una sorta di consigli di viaggio aiutati da una ampia documentazione fotografica completa di didascalie su ogni foto … ovviamente vi propongo un concentrato di immagini come numero di foto in quanto in origine scattai oltre 450 foto. La durata di questo viaggio visto il grande numero di obiettivi previsti fu programmato per una “vacanza” della durata di 23 giorni.

PARTENZA:

Ritrovo all’aeroporto della Malpensa e partenza verso Los Angeles con cambio di aereo a New York.

PARTE N° 1: LOS ANGELES In serata arriviamo a Los Angeles e la prima operazione è quella di andare alla AVIS per prendere possesso delle vetture prenotate a noleggio per dare inizio all’avventura. Disbrigate le operazioni di rito ..e morti dalla stanchezza ..diritti all’albergo prenotato in precedenza dalla nostra agenzia di viaggi (sarà così per tutti gli alberghi e per le vetture ad ogni tappa del nostro itinerario). Los Angeles (città degli angeli) immensa come estensione…non particolarmente bella da viverci per un italiano abituato ad altri spazi molto più a misura d’uomo..ma tanto noi ci staremo solo un paio di giorni….e ci divertiremo..e poi andremo via..loro rimangono (i losangelini).
Prima tappa
Disneyland (ammirevole l’ingegno americano per far soldi) la macchina è ben “oliata” e funziona che è una meraviglia. Per grandi e piccini. Un enorme città mercato aperto tutte le ore del giorno..dove il registratore di cassa è sempre in movimento, ma per contro bisogna ammettere che ci sono dei divertimenti per tutti e assolutamente in grado di emozionare veramente tutti.

Altra tappa obbligatoria sono gli studi della Universal dove vi si può vedere di tutto: come si girano i film e i telefilm, anche in diretta a beneficio degli spettatori.

Si passa da un terremoto ad un nubifragio ad ogni passaggio del trenino colmo di visitatori (noi compresi). Stessa cadenza per un incidente con esplosioni seguito da un incendio catastrofico con pavimenti che si alzano e camions che vanno a fuoco precipitando in un piano inferiore al nostro. Siamo ancora tra le fiamme che King Kong appare minacciante (ma non troppo).
Finalmente usciamo da questi disastri quando un tremendo (finto) squalo vuole azzannare i poveri turisti (paganti).

Con la Ferrari rossa di Magnum P.I. concludiamo la visita.

 

Insomma direi una visita divertente che ti apre una “finestra” sulla finzione cinematografica.

Nel tempo restante alcuni di noi vanno a caccia del famoso grattacielo della Capitol a forma di porta CD (dove Frank Sinatra & Dean Martin hanno lasciato molte delle loro opere canore ) ma Los Angeles è a dir poco enorme e le distanze lo sono altrettanto. Alla fine rinunciamo per scadenza dei tempi concessi.

SAN FRANCISCO

Un serpente di (se ricordo bene) 12 vetture (tanti eravamo) parte da Los Angeles alla volta di San Francisco.Dopo aver percorso circa 600 km arriviamo all’hotel Commodore (il meno bello di tutti quelli che soggiorneremo).

 

La scarsa qualità dello stesso si fa perdonare in quanto se c’è una città che si deve vedere, quella è SAN FRANCISCO e poi ci lasci il cuore, proprio come recita la famosisima canzone di Tony Bennet (e molti altri interpreti): ”I Left my Heart in San Francisco”.

Andare su e giù per le famose strade dai fortissimi saliscendi ti fa venire alla mente immediatamente i mille film girati qui e ti illudi di esserci anche tu mentre la polizia ti insegue sparando !!!

Troppe cose si potrebbero dire sul tema ma andiamo avanti…
La più grande Chinatown è proprio qui (perlomeno così mi hanno detto).
Quando entri attraverso la classica porta sei proprio in Cina…

Questa città ha molti punti in comune con la mia città (Trieste):
il mare, le colline, i saliscendi stradali, la forte concentrazione cittadina tutta di contorno al mare…
Ci manca solo il ponte e Alcatraz.

YOSEMITE

Lasciamo la baia e ci dirigiamo tutti in colonna verso Mammoth Lakes attraversando un posto tanto incantevole quanto non ci si può immaginare e sembra di tornare indietro nel tempo.
La meraviglia si chiama Yosemite, un parco enorme dalla natura incontaminata per oltre 200 km di attraversamento.
Il parco nazionale di Yosemite, una perla della natura da conservare per i posteri