Ecco il secondo LP della discografia americana, intitolato semplicemente “Elvis”.
Tutte le canzoni, eccetto “So glad you’re mine”, vennero registrate negli studi di Hollywood “Radio Recorders” nel mese di settembre del 1956.
La fotografia in copertina venne scattata da David B. Hecht.
Si contano 11 diverse back covers e tutte le loro versioni riportano un articolo su Elvis ma cambiano le pubblicità sugli altri artisti della RCA.
Poche copie del disco riportavano la scritta “Band 1” e “Band 2” eccetera, invece dei classici numeri.
Una curiosità: in alcune prime copie la RCA americana e canadese inserì per errore la take 5 di “Old Shep” invece della master take 1. Per sapere se si è in possesso di questo raro vinile, bisogna controllare i numeri di matrice incisi sul 33 giri nel lato B: devono essere G2WP-7208-15S o 17S.
“Elvis” vendette oltre un milione di copie e venne certificato disco d’oro dalla RIAA il 17 febbraio 1960.
Il 33 giri entrò nella classifica di Billboard al settimo posto (la seconda miglior high-entry per ogni LP di Elvis Presley: “G.I. Blues” esordì al sesto) e dopo 4 settimane fu al vertice dove restò per 5 week end consecutivi; fu al secondo gradino per 11 settimane, 10 delle quali di fila. La presenza globale nella classifica americana dei 33 giri fu di 32 settimane.
Nel febbraio del 1962 venne pubblicata la sua versione in stereo elettronico (RCA LSP-1382 [e]) e nel 1977 gli venne assegnato il numero AFL1-1382 [e].
Nel 1985, per celebrare il 50° anniversario del compleanno di Elvis, la RCA ripubblicò questo album con le canzoni rimasterizzate digitalmente in mono (RCA AFM1-5199).
Il disco venne stampato in uno speciale vinile pesante con l’etichetta “50th anniversary” e con una striscia di carta dorata che avvolgeva l’album.
La prima edizione americana in CD di questo album è del 1984 (il dischetto venne fabbricato in Giappone) e riportava come numero di catalogo PCD1-1382 ma si tratta di una grande rarità con un valore di circa 250 euro.
Un’edizione alla portata di tutti è sempre del 1984 con il numero PCD1-5199 DIDX anche se raggiunge, come valore collezionistico, i 40 euro.
La stampa del 1985 numerata PCD1-5199 è quella con una quotazione regolare.
In Europa esordì anch’essa nel 1984 (PD 81382) anche se quella più comune è del 1990 e del 1993 (ND 81382 in ambedue i casi).
Nel 1999 venne pubblicata una nuova versione del CD con più canzoni (07863 67736 2).
I brani aggiunti sono:
“Hound Dog”, “Don’t Be Cruel”, “Any Way You Want Me (That’s How I Will Be)”, “Too Much”, “Playing For Keeps” e “Love Me Tender”.
LATO A:
Rip It Up
Love Me
When My Blue Moon Turns To Gold Again
Long Tall Sally
First In Line
Paralyzed
LATO B:
So Glad You’re Mine
Old Shep
Ready Teddy
Anyplace Is Paradise
How’s The World Treating You
How Do You Think I Feel
Di Davide Raga
Dopo aver conquistato il cuore di milioni di teenagers di tutto il mondo con i singoli Heartbreak Hotel/I was the one e l’infuocato Hound Dog/Don’t be cruel che sconquassò l’establishement dell’epoca, ecco questo secondo album intitolato semplicemente “Elvis” finalizzato a consolidare la posizione da numero uno del cantante nella mitologia giovanile.
Interessanti episodi di Rock’n’roll come Ready Teddy, Long tall Sally, Paralyzed e Rip It up sono eccellenti covers che, sebbene a tratti non eguaglino ora per un motivo, ora per l’altro le versioni originali, restano comunque indelebilmente “marchiate” Elvis, rivestendosi di quello stile unico di freschezza ed energia che caratterizza il giovane cantante.
In questo secondo album vede la luce “Love Me“, il celebre pezzo che Elvis canterà sino alla fine dei suoi giorni affiancata da altre tenere ballads come First in Line, Anyplace is Paradise e How’s the world treating you. Presente anche la mitica Old Shep che un Elvis/bambino eseguì la prima volta in assoluto cui si esibì davanti ad un pubblico.
Un’attenzione particolare merita So Glad you’re mine, un piacevole blues caratterizzato da un vivace accompagnamento di piano, mentre How do You think I feel è un brano in cantiere già dai tempi della Sun che si distingue per il suo vago sapore di samba.
In definitiva è questo un’ album che manca dei pezzi forti dell’ Elvis dell’epoca, ma non scordiamoci che il mercato discografico era all’epoca basato sui 45giri e non sui (costosi) Long Playing il cui compito era sostanzialmente quello di raccogliere i singoli pubblicati con l’aggiunta di qualche secondario pezzo che fungeva da riempitivo…