Doppio CD in digipack del formato 5″ che si apre a tre pannelli.
Il primo dischetto ci fa ascoltare la registrazione di Tulsa, 4 luglio 1976 (pomeriggio) mentre il secondo quella di Duluth, 16 ottobre 1976 (sera). Ovviamente sono due soundboards.
Le ultime 5 tracce furono incise il 19 ottobre 1976 (sera) a Madison.
Siamo di fronte a due buoni spettacoli, registrati in un anno davvero critico, pieno di alti e bassi.
Una buona aggiunta per le nostre collezioni.
CD 1: dal vivo a Tulsa, Oklahoma. 4/7/1976. Spettacolo pomeridiano.
01) Also Sprach Zarathustra
02) See See Rider
03 I Got A Woman / Amen
04) Love Me
05) If You Love Me (Let Me Know)
06) You Gave Me A Mountain
07) America, The Beautiful
08) All Shook Up
09) Teddy Bear / Don’t Be Cruel
10) And I Love You So
11) Jailhouse Rock
12) Fever
13) An American Trilogy
14) Introductions / Early Mornin’ Rain
15) What’d I Say / Band introductions [incompleta]
16) Love Letters
17) Introductions / School Days
18) Hurt
19) Help Me
20) Hound Dog
21) Funny How Time Slips Away
22) How Great Thou Art
23) Little Darlin’
24) Can’t Help Falling In Love
25) Closing Vamp
CD 2: dal vivo a Duluth, Minnesota. 16 ottobre 1976. Spettacolo serale.
01) Also Sprach Zarathustra
02) See See Rider
03) I Got A Woman / Amen
04) Love Me
05) If You Love Me (Let Me Know)
06) You Gave Me A Mountain
07) Jailhouse Rock
08) All Shook Up
09) Teddy Bear / Don’t Be Cruel
10) And I Love You So
11) Fever
12) Steamroller Blues
13) Introductions / Early Mornin’ Rain
14) What’d I Say / Johnny B. Goode
15) Love Letters
16) School Days [incompleta]
17) Hurt
18) Hound Dog
19) It’s Now Or Never
20) How Great Thou Art
21) Blue Christmas
22) Can’t Help Falling In Love
23) Closing Vamp
Bonus: dal vivo a Madison, Wisconsin. 19/10/1976. Spettacolo serale.
24) Hawaiian Wedding Song
25) Steamroller Blues
26) America, The Beautiful
27) Love Me Tender
28) Blue Suede Shoes
Di Davide Raga.
I tours di luglio 1976, sino ad arrivare all’autunno dello stesso anno, sono alquanto contraddittori: un Elvis palesemente stanco ma non pago dell’amore incondizionato da parte del suo fedelissimo pubblico gira in lungo e in largo gli States: un ritmo lavorativo veramente alto, a tratti forsennato, che a giorni si ripercuote in tutta la sua triste realtà sullo stato fisico e vocale di Elvis. Com’è possibile che la più grande star della musica sia costretto ad esibirsi ogni santo giorno anche in località non proprio al centro degli USA? Le teorie e le congetture sono le più disparate, ma una cosa è certa: un artista di tale calibro sarebbe forse dovuto essere gestito in modo più oculato.
Il luglio ’76, mese dello storico bicentenario, affianca quindi delle performances molto buone ad altre non proprio eccellenti, proprio per le cause sopra elencate. Per fortuna non è il caso dei concerti proposti in questo “The bicentennial show” dalla FTD.
Nel primo dei due CD troviamo una bellissima performance tenutasi proprio il 4 luglio presso la “Oral Roberts University Mabee” della città di Tulsa, Oklahoma, ore 14:00 in punto.
Beh, è difficile concepire un concerto rock all’ora di pranzo, ma la storia di Elvis ci insegna che davanti alla sua magia non ci sono orari strampalati o location che tengano.
L’arrivo di Elvis in città, in qualsiasi città, è l’evento dell’anno, le città si vestono a festa, le file per accaparrarsi i biglietti si formano dalla notte prima e gli stessi ticket, non importa quante migliaia siano disponibili, vengono fatti fuori in una manciata di ore.
Torniamo allo show e ci rendiamo subito conto di quale stato di grazia attraversi Elvis in questa giornata: una voce potente e controllata, profonda e potente come sempre nelle ballads e ben modulata nei pezzi più rock, ben si sposa all’alto livelo spirituale del nostro artista: lì’interazione scherzosa con il pubblico, 99% femmninile e di ogni età, è d’obbligo, ma nonostante il delirio sotto il palco ad ogni lancio di foulard, ad ogni passo e smorfia, è altissimo l’impegno profuso nel garantire una performance eccellente. Elvis è letteralmente inondato dall’amore dei suoi fans, e l’energia viene ampiamente ricambiata.
Momenti salienti della scaletta proposta, sono ovviamente I Got A Woman / Amen, You Gave Me A Mountain e America, The Beautiful, chiaramente d’obbligo in questa occasione.
Con grande sorpresa dell’ascoltatore, l’omaggio alla indipendenza americana non si esaurisce con il brano appena citato: ritroviamo infatti, inaspettatamente, una bellissima versione di An American Trilogy. Una graditissima sorpresa.
Tra i brani live che ho amato di più c’è sempre stata la malinconica Funny How Time Slips Away, qui seguita da una magistrale, come sempre How great thou art.
Un show, questo di Tulsa, che merita veramente più di un ascolto da parte degli appassionati dell’Elvis maturo di fine carriera.
Con il secondo CD la FTD ci trasporta direttamente in platea alla Duluth Arena nel Minnesota, 16 ottobre 1976.
Valgono le considerazioni espresse per lo show di Tulsa, anche se, a mio parere, il livello energetico, seppure eccellente, è di una tacchetta più basso dopo tante miglia on the road. Troviamo ad ogni modo i momenti migliori in una infuocata Steamroller blues che come sempre da modo a James Burton di dar prova della sua bravura, una sensuale Fever e Hurt, in procinto di confermarsi un “must” degli shows del Re.
Chiudono il cd numero 2 una manciata di bonus songs dallo show di Madison, del giorno 19 ottobre, delle quali si distinguono la sempre amata Hawaiian Wedding Song, ancora una energica Steamroller Blues e la ormai consueta e patriottica “America“.
Un doppio CD vincente che invito tutti ad aggiungere alle proprie collezioni.