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STAGE REHEARSAL

DISCOGRAFIA FOLLOW THAT DREAM
Data di pubblicazione Luglio 2011
N° Catalogo SONY 506020 975026

Dettagli:

In questa emissione la FTD pubblica diverse prove provenienti da Las Vegas, registrate nel 1970, 1972 e 1973.
I tecnici potevano, però, risparmiarsi certi editing… Al di là di questo, il contenuto è noto ai collezionisti in quanto la sua maggior parte disponibile su vari bootlegs fin dagli anni ’70.
La resa sonora, in questo CD, è leggermente migliore.

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EMISSIONI TRACK LIST

01 You Don’t Have To Say You Love Me (version 1) [Las Vegas 10/8/1970]
02 I Just Can’t Help Believin’ [Las Vegas 10/8/1970]
03 Something [Las Vegas 10/8/1970]
04 Sweet Caroline [Las Vegas 10/8/1970]
05 Polk Salad Annie [Las Vegas 10/8/1970]
06 You’ve Lost That Lovin’ Feelin’ (version 1) [Las Vegas 10/8/1970]
07 I”ve Lost You [Las Vegas 10/8/1970]
08 Bridge Over Troubled Water [Las Vegas 10/8/1970]
09 Patch It Up [Las Vegas 10/8/1970]
10 Can’t Help Falling In Love [Las Vegas 10/8/1970]
11 You Don’t Have To Say You Love Me (version 2) [Las Vegas 10/8/1970]
12 You’ve Lost That Lovin’ Feelin’ (version 2) [Las Vegas 10/8/1970]
13 Any Day Now [Las Vegas 2/8/1972]
14 True Love Travels On A Gravel Road [Las Vegas 3/8/1972]
15 The First Time Ever I Saw Your Face [accenno] [Las Vegas 3/8/1972]
16 Fever [Las Vegas 3/8/1972]
17 Portrait Of My Love [Las Vegas 3/8/1972]
18 I’m Leavin’ It All Up To You [Las Vegas 25/1/1973]

RECENSIONI

Di Davide Raga

10 agosto 1970, Hilton Showroom, Las Vegas.
La FTD ci apre le porte della showroom dell’Hilton Hotel, dove Elvis è impegnato a preparare gli imminenti shows che dal 10 al 13 agosto verranno fimati dalla MGM per lo speciale ‘That’s The Way It Is’, un fantastico viaggio attraverso l’Elvis Summer Festival.
Superato lo shock per l’inguardabile artwork del disco, un normalissimo digipack dalla copertina che più spartana di così si muore, riflettiamo subito su un aspetto fondamentale di questo lavoro: tutte le performances in esso contenute sono state incise con un registratore 16 piste e dunque in qualità audio al top, ma purtroppo, per una causa sconosciuta, quasi tutte mancano dei secondi iniziali. Ecco dunque che la FTD, per proporre un prodotto “accettabile” agli ascoltatori, decide di ricostruire l’inizio di ogni traccia utilizzando altre versioni delle canzoni in questione. Una soluzione che ha lasciato perplessi i fans: se la FTD è una label che sforna prodotti per i fans hardcore (contenti di ascoltare anche del materiale “grezzo”), che senso ha falsare delle registrazioni in questo modo? Le orecchie degli appassionati, abituate ad anni di orribili audience recordings o ad imperfetti suoni di acetati, avrebbero preferito di gran lunga il lavoro come in origine, senza alcun artificio; a mio modesto parere, pur essendo d’accordo con quanto appena esposto, non posso però negare che il risultato finale mi piace assai: Elvis è al top e le performances scorrono piacevolmente che è una goduria per le nostre orecchie.
Elvis e la band sono concentrati ed impeccabili, tanto che possiamo tranquillamente affermare di trovarci dinnanzi a un concerto senza pubblico, per intensità e perfezione in tutte le esecuzioni: da You don’t have to say you love me a Something, passando per Bridge over troubled water, I’ve lost you e Patch it up. Insomma, i grandi classici dell’Elvis 1970.
Il trasporto nell’ascolto non ci evita comunque di notare un imperdonabile errore: Something inizia con… gli applausi del pubblico! Ma come è possibile? Semplice, la FTD nel già discutibile lavoro di ricostruzione delle tracce, ha utilizzato delle esecuzioni live… ma in questo caso non ha avuto l’accortezza di eliminare gli applausi!
Precisato anche questo aspetto, non c’è da aggiungere altro in quanto le esecuzioni sono praticamente identiche a quanto da sempre ascoltato in versione “live”.

Andiamo dunque alla parte finale del CD, quella dedicata alle bonus songs:
sei tracce (sempre prove on stage) registrate nel periodo 1972 e 1973. Notiamo subito la differenza di qualità dell’incisione, effettuata con una semplice cassetta e dunque molto scarse qualitativamente.
‘Any Day Now’ proviene dalle prove del 2 agosto del 1972, ed è una vera e propria sorpresa apprendere che Elvis abbia pensato a questo splendido brano per la season di agosto ’72. Non un accenno come ci si aspetterebbe, ma una prova vera e propria nella quale Elvis si impegna per ottenere una buona versione da proporre al pubblico. Un vero peccato che poi non se ne fece niente.
Lo stesso dicasi per l’altro grande pezzo del ’69, ripensato per agosto ’72: True love travels on a gravel road. Dopo averlo eseguito dal vivo una sola volta un paio di anni prima, Elvis riprende in considerazione il pezzo per la nuova serie di concerti… ma purtroppo per noi, non porta a compimento l’intento.
Ancora da questa sedute di prove, ascoltiamo una trentina di secondi di The first time ever I saw your face. Molto godibile anche la seguente Fever. Sebbene ci possa sembrare un brano ovvio e scontato, si pensi che proprio nell’agosto 1972, questo classico dell’album “Elvis is back” (1960) venne inserito in scaletta… Ci troviamo dunque dinnanzi ad una primizia che testimonia la riscoperta di questo brano da parte di Elvis.
La successiva Portrait of my love non è eseguita in modo convinto, vi è molta incertezza sia da parte di Elvis che della band, ma è di una dolcezza unica.
Chiude il disco la prova di I’m leaving it all up to you, brano dal sapore soft blues che circola su bootleg da tantissimo tempo.

Stage rehearsal è dunque un’album dai due volti: sicuramente godibile all’ascolto sia per la grande qualità di contenuti che per la qualità audio fantastica (nella prima parte); imperdonabile però per i puristi, coloro i quali vogliono l’Elvis puro senza arrangiamenti artificiali.