Libro di 280 pagine con due CD allegati che prende in esame le esibizioni di Elvis in Texas lungo tutta la sua carriera.
Il primo CD riporta lo spettacolo serale del 19 giugno 1974 ad Amarillo mentre il secondo quello del 3 luglio 1976 a Fort Worth, serale anch’esso (sono soundboards).
Alla fine del primo compact disc abbiamo un’intervista del 1960 registrata ad Odessa.
I due CD saranno ripubblicati senza libro nel novembre del 2009.
CD 1.
Dal vivo ad Amarillo, Texas. 19 giugno 1974.
01 See See Rider
02 I Got A Woman / Amen
03 Love Me
04 Trying To Get To You
05 All Shook Up
06 Love Me Tender
07 Hound Dog
08 Fever
09 Polk Salad Annie
10 Why Me, Lord ?
11 Suspicious Minds
12 Introductions
13 I Can’t Stop Loving You
14 Help Me
15 An American Trilogy
16 Let Me Be There
17 Heartbreak Hotel
18 Funny How Time Slips Away
19 Big Boss Man
20 Can’t Help Falling In Love
21 Interview Odessa, Texas 1960
CD 2.
Dal vivo a Fort Worth, texas. 3 luglio 1976.
01 See See Rider
02 I Got A Woman / Amen
03 Love Me
04 If You Love Me (Let Me Know)
05 You Gave Me A Mountain
06 All Shook Up
07 (Let Me Be Your) Teddy Bear
08 Don’t Be Cruel
09 And I Love You So
10 Jailhouse Rock
11 Fever
12 America, The Beautiful
13 Polk Salad Annie
14 Introduction / Early Morning Rain / What’d I Say / Johnny B.Goode
15 Introductions
16 Introductions / Love Letters / School Days
17 Hurt
18 Hound Dog
19 Funny How Time Slips Away
20 Can’t Help Falling In Love
Di Davide Raga
Dopo lunghissima attesa è finalmente arrivato nelle nostre collezioni questo stupendo set composto da un libro e due CD.
Rockin Across Texas è un viaggio lungo le strade del Texas che videro la giovane promessa Hillbilly, Elvis Presley, tessere la propria ascesa al successo.
Il robusto volume di 272 pagine ci porta a vivere, attraverso 86 capitoli pieni zeppi di rarissime ed inedite foto e gustosissimi aneddoti, una magica avventura attraverso lo stato della stella solitaria che parte dai primissimi concerti nelle High School dei piccoli centri come Lubbock o Texarkana sino alle folle delle grandi città come Dallas o Houston.
Rockin’ across Texas parla di speranze, di sogni, di emozioni forti che avvolgono un nervoso ragazzino di Memphis, Tennessee, che come un pioniere attraversa insicuro ma sfrontato le strade del Texas, strade che decenni più tardi riaccoglieranno, in tutto il suo splendore, quel ragazzo divenuto re: Ladies and gentleman, Elvis Presley.
Veniamo ai CD.
Il 19 Giugno del 1974 Elvis regala ai fans accorsi al Civic Center di Amarillo un ottimo show, uno spettacolo “di mestiere” dove sebbene non eguagli le precedenti performances di marzo dello stesso anno, conserva ancora una buona dose di energia e un’ottimo feeling con la propria band, affiatatissima come sempre.
La scaletta è quella tipica del periodo, con le solite “Fever”, “Polk salad Annie” (che purtroppo mette in risalto un basso non proprio all’altezza della situazione), lo splendido Gospel “Why me, lord?” (versione comunque inferiore a quella di Memphis del 20 marzo).
Come già detto, il nostro ci mette tutta la sua bravura ed esperienza anche nei momenti meno energici dello show, tanto da tenere sempre alto l’entusiasmo del pubblico che raggiunge il culmine in “Suspicious minds” e “Big boss man”.
La qualità audio è generalmente buona anche se è presente un leggero fruscio di fondo e l’orchestra risulta un pò in secondo piano.
Strepitosa è invece la qualità audio del secondo CD: un mixaggio a dir poco divino, suoni ben bilanciati che contribuiscono a mettere in risalto lo spessore della band.
In buona forma vocale e di ottimo umore, il 3 luglio del 1976, Elvis si presenta davanti al pubblico del Tarrant County Convention Center di Forth Worth.
Inizio all’insegna dell’adrenalina con “See See rider”, seguita a ruota da “I got a woman” col tipico “Well Well Well” iniziale molto più breve rispetto al solito.
“A-men” è invece più lunga di un paio di giri… Che squisitezza godersi l’interagire dal sapore Gospel di Elvis e coristi.
Naturalmente anche a Forth Worth non può mancare il comico siparietto tra Elvis e il buon J.D. Sumner, così come non possono mancare la classiche “Love me”, “If you love me” (in evidenza l’ottimo fraseggio di piano), “You gave me a mountain”, “All shook up”, “Teddy bear”, “Don’t be cruel”.
In “And I love you so” il bravissimo pianista Tony Brown conferma il suo stato di grazia così come in “Jailhouse rock”, dove suona lo strumento con quel modo “martellato” molto anni ’50. Molto bello il tipico finale blues.
In “Fever” non possiamo non notare la differenza tra il precedente bassista Duke Bardwell e il figliol prodigo Jerry Sheff.
“America” sostituisce l’altrettanto patriottica “American Trilogy” per l’anno del bicentenario.
Dopo le presentazioni, che tra l’altro oltre che permettere ai musicisti di provare la loro bravura ci regalano una bella versione di “Early morning rain”, arriva il momento di “Hurt” col finale ripetuto una seconda volta.
Sempre bella e nostalgica “Funny, how time slips away”, che ci riporta alla mente l’Elvis dell’On Tour, quando ancora si vivevano “Good times“…