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ON THE ROAD WITH ELVIS [book + CDs]

DISCOGRAFIA FOLLOW THAT DREAM
Data di pubblicazione Gennaio 2021
N° Catalogo 506020975052

Dettagli:

Libro con tre CD allegati, due dei quali presentano soundboards inediti in assoluto.

Il libro, scritto dal fratello di Bruce Jackson, tecnico del suono di Elvis dal 1971 al 1977, aveva già visto la luce nel 2018, senza ottenere il successo sperato. Si tratta di un’opera non incentrata solo su Elvis ma un’ analisi della storia della famiglia Jackson con un po’ di parallelismi musicali che riguardano
Elvis e la musica in generale. Ci sono naturalmente molti capitoli dedicati a Elvis con foto e relative notizie.
Il primo CD è l’audio book.
Il secondo dischetto ci fa ascoltare la registrazione del concerto serale di Sioux Falls, South Dakota, 18 ottobre 1976. La resa sonora è molto buona così come lo spettacolo.
Il terzo CD riporta il tanto atteso (dopo alcune anticipazioni audio via web) di Atlanta, sera del 30 dicembre 1976. Come sapete, questo mini-tour conclusivo di quell’anno, vide un Elvis in grandissima forma e questo show lo conferma. Purtroppo l’audio, pur provenendo dal mixer, è fra i peggiori mai ascoltati fino ad ora ma questo non rende certamente lo spettacolo inascoltabile. Spicca su tutte “Big boss man” come terza canzone dello show“Such a night” che è veramente una rarità dal vivo. Da segnalareanche ottime versioni di “Unchained melody”, “Reconsider baby” e “My way”.
È, in definitiva, uno splendido concerto. Peccato che la resa sonora non sia fra le migliori nell’ambito dei soundboards.

I tre dischetti sono inclusi in una confezione digipack a quattro ante a dir poco brutta (con libretto di 12 pagine). Uno dei peggiori lavori, in questo ambito, della FTD la quale, considerato il costo dell’opera, avrebbe potuto impegnarsi di più su questo.
Il libro è contenuto in uno slipcase della misura di 34 x 24 cm, per un totale di 210 pagine.
Ricordiamo che questo libro era stato pianificato per novembre 2020 ma che, a causa dell’emergenza COVID e della provenienza dall’Australia del libro stesso, alla fine ha visto la luce nei primissimi giorni del 2021.

EMISSIONI TRACK LIST

CD 1: documentario audio.

01) Intro (January)
02) She Thinks I Still Care (take 2b)
03) Let Me Be There (March 21)
04) Plane Trouble (April)
05) Gambling With The Colonel-Visa (Tahoe)
06) Danny Boy (June 1)
07) Happy Birthday Bruce (June 3)
08) Pink Panther
09) Bruce Gets His TCB
10) The Tour Diary
11) July
12) Bruce Called On Stage (August 30)
13) October
14) Way Down (FS take 2b, take 2c)
15) Plane Sound System
16) Bridge Over Troubled Water (November 30)
17) December
18) Blue Suede Shoes (December 28)
19) December Tour / Mystery Train / Tiger Man (December 29)
20) Reconsider Baby (December 30)
21) Big Boss Man (December 31)
22) Closing Credits / Closing Vamp

Tra le canzoni si può ascoltare Jack Mullins, Bruce e Jackie Kahane

 

CD 2. Dal vivo a Sioux Falls, South Dakota. 18 ottobre 1976, spettacolo serale.

01) Also Sprach Zarathustra
02) See See Rider
03) I Got A Woman / Amen
04) Love Me
05) Fairytale
06) Jailhouse Rock
07) You Gave Me A Mountain
08) All Shook Up
09) Teddy Bear / Don’t Be Cruel
10) And I Love You So
11) Fever
12) Steamroller Blues
13) America, The Beautiful
14) Band Introduction
15) Early Morning Rain
16) What’d I Say / Johnny B. Goode / Band solo
17) Hurt [manca l’inizio]
18) Hound Dog
19) Blue Christmas
20) My Heavenly Father [Kathy Westmoreland]
21) Can’t Help Falling In Love
22) Closing Vamp / Annoncement

 

CD 3. Dal vivo ad Atlanta, Georgia. 30 dicembre 1976. Spettacolo serale.

01) See See Rider
02) I Got A Woman / Amen / Elvis talks
03) Big Boss Man
04) Love Me
05) Fairytale
06) Happy Birthday dear Elvis (audience singing)
07) You Gave Me A Mountain
08) O Sole Mio (Sherrill Nielsen)
09) It’s Now Or Never
10) Jailhouse Rock
11) Such A Night / Elvis talks
12) Reconsider Baby
13) Are You Lonesome Tonight?
14) That’s All Right / Elvis talks
15) My Way
16) Polk Salad Annie
17) Band Introductions
18) Early Morning Rain
19) What’d I Say
20) Johnny B. Goode [parziale] / Band solos
21) Love Letters
22) Band Introductions / School Days
23) Hurt
24) Hound Dog
25) Unchained Melody
26) Can’t Help Falling In Love
27) Closing Vamp

RECENSIONI

A cura di DAVIDE RAGA

A qualche anno dalla sua pima autonoma pubblicazione, la FTD ripropone sotto la propria effige il libro ”On The Road With Elvis” a cura di Gary Jackson, che raccoglie le memorie e le esperienze del fratello, il compianto Bruce, che fu tecnico del suono di Elvis negli anni 70.
Un libro che si dispiega tra foto e aneddoti di vita vissuta da una città all’altra, di spettacolo in spettacolo, nello svolgimento del delicato e importante compito di curare il suono degli spettacoli dal vivo di Elvis. Un personaggio chiave dunque per quanto riguarda la resa live di Elvis in tour, il custode dei segreti dell’Elvis sound on stage.
Il buon Jackson nel corso della sua attività al fianco di Elvis nel corso degli anni ha raccolto svariate registrazioni soundboard, ovviamente per motivi tecnici, e questi nastri, preziosissimi, sono ora nelle mani della famiglia. Grazie ad una serie di eventi che hanno reso possibile l’incontro tra la famiglia Jackson e la FTD, ecco che si è arrivati ad una re-distribuzione del libro in questione arricchita di due di questi soundboards della famiglia Jackson: gli inediti spettacoli di Sioux Falls, del 18 ottobre 1976 e il tanto atteso spettacolo del 30 dicembre 1976 ad Atlanta!

In realtà, in dischetti sono tre, poiché uno di questi propone un audio documentario composto da aneddoti e ricordi direttamente narrati da Jackson e intermezzati da delle performances di Elvis.

Passiamo comunque all’ascolto della parte più succulenta del set, ovvero, i due soundboard.

Iniziamo con Sioux Falls.
Per la prima volta che Elvis si esibisce in questa città.
Nelle prima battute di See see rider la voce di Elvis sembra debba riscaldarsi, ma già in I got A woman, il nostro rivela di essere in una forma vocale niente male.
Passano i secondi, le battute, e la temperatura del pubblico è sempre più alta sino a diventare incandescente, basti pensare che Fairytale inizia tra il tripudio generale.
Con Jailhouse rock il pubblico è letteralmente in fiamme, e nemmeno la struggente You gave me a mountain, con il suo testo colmo di amarezza e rimpianto, riesce a riportare la calma in platea. La voce di Elvis a questo punto ha il tiro giusto e nel finale di “mountain” la sua potenza potrebbe scoperchiare l’auditorium.
Curioso siparietto a fine canzone quando dal pubblico si sente un qualcosa che sembrerebbe un cane che abbai. “C’è un cane in sala?” chiede Elvis divertito.
Un adrenalinico medley, cantato come sempre più per dovere che per piacere, ci porta ad momento di alta intensità emotiva con And I love you so seguita da una esecuzione di Fever che più sensuale non si può. Il pubblico femminile in sala è fuori controllo e a questo punto, ora che le prime note di Steamroller blues iniziano a vibrare potenti, nessuno riesce più a tenere le gambe ferme in platea.
Con l’introduzione di America, l’adrenalina della musica del diavolo di pochi istanti prima lascia spazio all’emozione collettiva colma di pattriottismo. L’ icona americana per eccellenza che rende omaggio al bicentenario a modo suo.
Dopo la presentazione della band troviamo una ottima Hurt, purtroppo incompleta, della quale però godiamo di un piacevole reprise.
Hound dog equivale a gettare benzina sul fuoco mentre Blue Christmas fa sognare i presenti ad occhi aperti, riportando i più grandicelli ai ricordi adolescenziali del “Christmas album” che gira sul piatto. Prima di congedarsi dal pubblico, Elvis lascia spazio alla voce soprano Kathy Westomoreland per una bella versione di My Heavenly Father che introdiuce così la fine dello spettacolo, con la consueta Can’t help falling in love.
Uno spettacolo accattivante, molto godibile con un Elvis in ottima forma vocale e spirituale. Lo ascolterete sicuramente più di una volta.

Inseriamo ora nel lettore il CD più atteso del set, la registrazione soundboard di Atlanta, 30 Dicembre 1976, uno spettacolo dal mitico mini tour di fine ’76 che vide un Elvis in forma smagliante come non lo si vedeva da quattro anni almeno, un entertainer che nulla ha da invidiare a quello, per esempio, del MSG del 1972, ma con ancora più miglia sul groppone, più cicatrici di vita vissuta ed innumerevoli evoluzioni e introspezioni artistiche ed emotive che ne hanno determinato una ancora più corposa caratura artistica e una presenza scenica dalla sovraumana aura mitica.
Il livello dello spettacolo è praticamente identico agli altri del tour, come Dallas, Pittsburgh, Birmingham , Wichita. Stessa grinta, stessa verve, medesimo buon umore e stato vitale alle stelle, ma con la particolarità di una piacevole novità in scaletta: un’esecuzione a dir poco perfetta della mitica Such A Night, dall’album “Elvis Is Back!” del 1960. Parrebbe una versione improvvisata ma, ascoltare per credere, il risultato finale è talmente buono che sembra di trovarsi dinnanzi ad una “presenza fissa” della scaletta.
Come accadde in ogni spettacolo di questo tour, ascoltiamo Elvis cimentarsi alla chitarra, in questo caso dietro richiesta del pubblico, sebbene fosse una cosa già in programma, che offre belle versioni di Are you lnesome tonight ?, Recondsider baby e la sempre verde e sempre amata That’s all right mama. Un intermezzo semi-acustico che arricchisce non poco il rinnovato set-up on stage.
Tra gli highlights in scaletta, oltre alle immancabili You gave me a mountain e My way, non possiamo non considerare una deliziosa Polk Salad Annie carica di groove funky e rithm and blues, e la energica Big Boss Man.
Menzione d’onore che non deve assolutamente mancare in questa occasione è quella relativa all’altra grande novità introdotta in scaletta: la struggente versione di Unchained melody, suonata direttamente da Elvis al pianoforte, in una reinterpretazione originale e personalissima che riesce a sprigionare come mai prima d’ora il grido malinconico di un’anima travagliata dalle pene d’amore. Tutto vero, tutto vissuto sulla propria pelle. La dimostrazione più vera di quanto Elvis non si limitava a cantare: dinnanzi ad un microfono egli liberava la sua anima.

Finalmente dunque riusciamo ad aggiungere alle nostre collezioni il soundboard in questione, da tanto tempo atteso. L’unica nota dolente però, riguarda proprio la qualità audio: a tratti il suono è molto ovattato, e in alcuni casi il piano è talmente in risalto da mettere in secondo piano la voce di Elvis. Un vero peccato questo, ma evidentemente non si è potuto fare di più: non scordiamoci che nei soundboard, per loro natura “strumenti” tecnici di verifica e controllo a disposizione degli addetti ai lavori, non è raro trovare suono sbilanciato e strumenti in risalto rispetto ad altri, a seconda su cosa, con quella registrazione, si intendeva volgere l’attenzione.
Anche in questo caso ci si trova tra le mani un documento sonoro di assoluta importanza storica: performances al top di un tour eccezionale che conferma la continuità con il miglior Elvis visto a inizio anni ’70 e, allo stesso tempo, una cesura tra questo e l’Elvis che verrà, maturo performer che iniziava a maturare, pian piano, tra alti e bassi, un processo di radicale rinnovamento artistico che, purtroppo, il destino volle interrompere in quella maledetta estate del 1977.