Fans club riconosciuto ufficialmente dalla Elvis Presley Enterprises menu

THE JUNGLE ROOM SESSIONS

DISCOGRAFIA FOLLOW THAT DREAM
Data di pubblicazione aprile 2000
N° Catalogo 74321 74931-2

Dettagli:

Questo CD è giudicato fra i migliori fra tutti quelli pubblicati dalla FTD.
Molti appassionati attendevano outtakes di queste ultime sedute di registrazione di Elvis effettuate nella sua Jungle Room di Graceland ed ecco il CD giusto che ci fa ascoltare pezzi incisi nel febbraio e ottobre del 1976.
Esordisce la versione strumentale di There’s a fire down below e alla fine del CD, senza essere menzionata nella scaletta, ascoltiamo l’unico frammento esistente (18″) di America, the beautiful, cancellata dai nastri originali: una vera sorpresa !
The Jungle Room sessions sarà poi pubblicato anche in vinile ma con una tracklist diversa. A tale proposito è dedicata una scheda a parte.

the_jungle_room_sessions_cd_frontthe_jungle_room_sessions_cd_backthe_jungle_room_sessions_cd_disc

EMISSIONI TRACK LIST

01 Bitter They Are, Harder They Fall (takes 2-5)
02 She Thinks I Still Care (take 2A)
03 The Last Farewell (take 2)
04 Solitaire (take 3)
05 I’ll Never Fall In Love Again (take 5)
06 Moody Blue (take 3)
07 For The Heart (takes 2, 3)
08 Hurt (take 3)
09 Danny Boy (take 8)
10 Never Again (take 11)
11 Love Coming Down (take 2)
12 Blue Eyes Crying In The Rain (take 2)
13 It’s Easy For You (take 1)
14 Way Down (take 2)
15 Pledging My Love (unedited master)
16 He’ll Have To Go (rough-mix master)
17 Fire Down Below (strumentale + America The Beautiful)

RECENSIONI

Di Davide Raga

Trasferiamoci a Graceland per assistere alle due sessions del febbraio e ottobre 1976.
Si tratta di sedute di registrazione particolari vista la locazione “forzata” che rappresentava l’unico modo per combattere l’avversione di Elvis per le sale di incisione, particolare degli ultimi anni di carriera del Re che aveva procurato non pochi problemi alla RCA nonchè al buon Felton Jarvis, produttore di Elvis.
The Jungle Room Sessions viene da più parti indicato come il miglior FTD in assoluto, il più amato dai fans. Perchè? Probabilmente per il fatto che apre una finestra su una session che vede un Elvis alla fine della sua carriera che dimostra che nonostante fosse già il 1976, egli non era solo un quarantenne in sovrappeso e depresso.
Sicuramente non ci troviamo davanti ad uno degli Elvis più allegri in assoluto ne tanto meno motivati, sappiamo però che Elvis è Elvis e che in ogni istante, anche quando sembra stia per gettare la spugna, è capace di rialzarsi e donare magia e ancora magia come solo Elvis sa fare.
Svogliato e demotivato, interessato a tutt’altro fuor che alla musica, così viene descritto il nostro in questa occasione dall’autorevole biografo Peter Guralnick in “Careless Love”.
Un grande interprete, una gran bella voce vellutata e potente e naturalmente un’ottima band è invece quello che è rimasto su nastro.
La scelta dei pezzi da registrare è andata ancora una volta su quelli più tristi e malinconici per volere di Elvis, il cui morale si ritrova in evidente sintonia con quanto cantato.
BITTER THEY ARE HARDER THEY FALL (takes 2-5 ) è esempio di quanto detto prima, così come le altre THE LAST FAREWELL (take 2),  SOLITAIRE (take 3), I’LL NEVER FALL IN LOVE AGAIN (take 5), NEVER AGAIN (take 11), LOVE COMING DOWN (take 2), tutte versioni alternative non troppo distanti dai rispettivi masters.
SHE THINKS I STILL CARE (take 2A) è uno dei bei brani carichi di atmosfera che farà in seguito la sua comparsa nell’album Moody Blue ed è proprio una bella versione di MOODY BLUE (takes 2 e 3) quella che ascoltiamo in questo album: il pezzo da influenze disco music viene purtroppo “pasticciato” verso la metà da Elvis che non ricorda le parole.
FOR THE HEART (takes 2 e 3) è un altro vitale pezzo che porta quasi una boccata d’aria fresca alla session.
HURT (take 3) è il grande pezzo che Elvis dal mese sucessivo in poi proporrà regolarmente dal vivo e che esalta le capacità vocali del cantante.
Mozzafiato la tradizionale DANNY BOY (take 8), in questa splendida e sentita take.
BLUE EYES CRYING IN THE RAIN (take 2) è la canzone che leggenda vuole sia stata l’ultima cantata da Elvis poco prima di morire. Da segnalare le assenze a questo punto della session di James Burton e Jerry Scheff impegnati con altri artisti, ora sostituiti dagli altrettanto bravi Bill Sanford e Norbert Putnam.
Passiamo così alle sessions di ottobre dello stesso anno: stavolta troviamo Elvis in forma decisamente migliore rispetto al mese di febbraio.
IT’S EASY FOR YOU (take 1) è lo splendido, toccante brano autobiografico già ottimo alla sua prima prova.
Finalmente Elvis, finalmente rock con WAY DOWN (take 2) esempio di puro rock moderno e dell’inesaurita grandezza di Elvis. J.D. Sumner col suo “Way on Down” entrerà nel Guinness dei primati per aver toccato in questa occasione la nota più bassa in assoluto.
C’è ancora spazio per la godibilissima e piena di vita PLEDGING MY LOVE nella versione lunga.
Di HE’LL HAVE TO GO (rough mix-master) abbiamo praticamente un mixaggio diverso del master mentre la traccia dal titolo THERE’S A FIRE DOWN BELOW (versione strumentale) è il pezzo scritto da Jerry Sheff  che Elvis promise di incidere, cosa che purtroppo non accadde… Un vero peccato, perchè si tratta di un brano che, almeno da quello che traspare da questa versione strumentale, ha grinta da vendere.
Se a questo punto pensate che il CD sia finito, vi sbagliate di grosso: dopo alcuni secondi dall’ultima traccia “appare” una “canzone fantasma”: gli ultimi  secondi di AMERICA, THE BEAUTIFUL, frutto probabilmente di una prova studio delle medesime sessions.